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domenica 2 maggio 2010


Gli animali sono spirituali
Gli uomini materiali

sabato 25 agosto 2007

Fine Agosto


Fine Agosto.

E’ come quando sei in vacanza lontano da casa e proprio sul più bello che conosci una ragazza carina simpatica intelligente, ma soprattutto che te la dà, devi tornare a casa perché le tue ferie sono finite.

Agosto è questa ragazza.

Agosto è il mese in cui sei pienamente abituato al caldo e ti piace. Ti sei abituato all’estate, alle grigliate in giardino, al finestrino aperto anche di notte, all’infradito e alla manica corta, al pronti via, al dai che andiamo dai che facciamo, al svegliarti al mattino e vestirti in un secondo, a quell’essere sudaticcio , a farti la doccia ed uscire senza asciugarti.

Giugno è un bel mese, ma le vacanze sono ancora lontane e l’inverno ancora te lo ricordi.

Ad agosto invece, quando vedi i cavalletti delle motociclette e le transenne che sprofondano nell’asfalto reso malleabile dal caldo ti chiedi: ma può essere che proprio qui d’inverno faccia un freddo cane? Può essere che proprio qui nella terrazza del bar dove sono, solo sei mesi fa non si potesse rimanere seduti a bere una birra la sera dal freddo che faceva? No, non è possibile.

Ti è mai capitato di entrare in una cella frigorifera ad agosto? Una sensazione bellissima.

Fuori +40° ed in cella -10° e tu in maniche corte che dici: beh, alla fine si sta bene, non fa così freddo, quest’inverno si va in maniche corte!

Agosto è il mese in cui ci si abitua al caldo e all’estate, ed è lo stesso mese che andandosene ci prende a schiaffi svegliandoci dall’incantesimo e dicendoci che la bella stagione è ormai passata.

Proprio sul più bello, proprio quando iniziavi a divertirti.

Te ne accorgi per due motivi fondamentali: primo devi tornare al lavoro e secondo: ma‘sto cazzo di buio non arriva troppo presto?

Ti si palesa la realtà che l’estate non è per sempre, anzi peggio, che l’estate è ormai un ricordo.

E tu allora resisti, facendo finta di nulla continui ad uscire in maniche corte ed infradito, starnutendo e soffiandoti il naso, dicendoti si si, è solo che oggi fa un po’ freschino, ma domani vedrai!

Tenti di non dirti che in realtà fa freschino perché l’estate è finita, però lo sai, e come ogni anno ti senti assalito dai sensi di colpa.

Ti riprometti che l’anno prossimo inizierai a vivere l’estate da maggio, andando a farti camminate in montagna, magari dormendo in tenda da qualche parte per riappacificarti con una natura che ormai senti orribilmente lontana. Ti riprometti di fare qualche grigliata in più, di godertela un po’ di più la prossima estate.

Ti riprometti di non aspettare più agosto per sentirti estivo ma di chiedere al tuo capo magari una settimana di ferie a giugno, in maniera di renderti conto un po’ prima di quanto bella sia l’estate.

Estate, che bella cosa!!!

sabato 18 agosto 2007

Quarantottore


Ci sono due categorie di persone: quelle che ogni mattina per svegliarsi è un calvario e che alla sera non andrebbero mai a letto; e quelle che al mattino sono belle pimpanti e la sera svengono sul letto appena lo toccano.

Non so bene come siano divise queste due categorie, se ci sia un 50% della popolazione che si sveglia bene e l’altro 50% che non vorrebbe mai alzarsi dal letto o se le percentuali siano spostate più verso l’uno che verso l’altro tipo di risveglio.

Io purtroppo appartengo alla categoria “alla sera leoni e al mattino coglioni” anche se non sempre la sera precedente sono stato un “leone”.

Dico purtroppo perché ho la netta sensazione che le persone che si svegliano bene e presto al mattino abbiano più occasioni, più prontezza di spirito e tutto sommato un approccio più positivo alla vita.

Qualcuno mi può confermare o smentire?

Io sarei d’accordo se si proponesse una giornata di 48 ore, così almeno potrei ammortizzare meglio gli sforzi di 3-4 ore passate al mattino a “svegliarmi” durante le altre ore della “giornata”

Molte volte alla sera prima di andare a letto mi sento pienamente pimpante e vorrei utilizzare quella mia energia, ed invece devo calmarmi e tentare di prendere sonno.

Chi vota per le giornate da 48 ore? Immaginate quante cose si farebbe in tempo a fare!!!

domenica 5 agosto 2007

E' tornata internet

Molto bene, da venerdì internet è tornata a far parte della mia giornata.
Sto cercando di usare la grande rete in modo un poco più attivo, scrivendo o comunque sforzandomi a scrivere qualcosa in più sul mio blog.
Il mio blog che tuttavia rimane vergine, nel senso che ancora nessuno tranne me ha lasciato un commento. Ancora non so se qualcuno lo abbia mai visitato, dovrei verificare se si possa mettere un contatore di visite, giusto per sapere se qualcuno si è imbattuto per sbaglio nella mia creatura.
A proposito di verginità allego un video che il mio amico Vendra ha girato mentre scendevo con lo snowboard da una discesa in neve fresca vergine.
A presto

sabato 21 luglio 2007

Siamo immortali?




Voglio affrontare un tema molto caro all’essere umano di qualsiasi provenienza , razza o religione: cosa succederà dopo la nostra morte? Dove andremo? Come saremo?

Il mio non vuole essere un trattato sulla morte, non ho ne la voglia ne le conoscenze per scriverlo, vuole essere una riflessione di una persona normale che semplicemente si guarda attorno.

Gli esseri viventi hanno un ciclo di vita che si può riassumere in tre passaggi principali: nascita – vita – morte; tra gli esseri viventi, l’uomo non è certo un’eccezione!

Molti animali probabilmente non hanno piena consapevolezza dello svolgersi di questo ciclo, altri invece se ne rendono conto e si comportano molto più degnamente di tanti umani. L’umanità comunque da molti millenni ha la consapevolezza della morte.

Sappiamo che siamo nati, che stiamo vivendo e che dovremo morire. Oggigiorno sappiamo stabilire quasi sempre quando una persona sia nata e perchè sia morta, ma dalla notte dei tempi l’uomo si chiede che ne sarà di lui dopo la morte, e tutt’ora non ha una risposta certa.

Tutte le diverse culture hanno tentato di rispondere: alcune dicono che ci sarà la reincarnazione, altre il paradiso, altre l’inferno, altre ancora la gloria.

C’è inoltre una discreta percentuale di persone che pensano che oltre la morte non ci sia nulla, cioè quello che c’è stato (riguardo a noi stessi) prima della nostra nascita.

Per quanto mi riguarda sin da piccolo nei momenti di riflessione, cioè seduto sulla tazza del cesso, mi sono imbattuto in questo quesito così importante.

Le prime volte immaginavo che oltre la morte ci fosse il buio completo, più nulla, come quando spegni la playstation: dopo non è più la playstation, è solo un ammasso di circuiti e plastica.

Mi faceva paura l’idea che dopo la morte non ci fosse più stato nulla, mi rendeva un po’ triste.

Poi iniziai ad andare a catechismo, iniziò l’indottrinamento alla religione cattolica.

Dissero che prima o poi, se facevamo i bravi, tutti saremmo andati in paradiso e avremmo vissuto per sempre.

Al momento la presi come un’ottima notizia, sarei vissuto per sempre!!

In un’altra delle mie riflessioni però mi capitò di pensarci bene alla faccenda del vivere per sempre e rimasi deluso dall’idea. Vivere per sempre, si, ma come? Vecchio o giovane? E poi dove? in paradiso? Io volevo stare a casa mia.

Quello che più mi dava fastidio però era questa faccenda del per sempre, non mi piaceva proprio

E se io avessi voluto smettere? E se mi fossi stancato? Per sempre è un sacco di tempo!

Rimasi quindi confuso per un lungo periodo, indeciso se fosse peggio morire per sempre o vivere per sempre.

Oggi come oggi, come molte persone, sono dell’idea che ci siano solo due strade che portano alla immortalità:

una è quella di trasmettere il nostro DNA; quindi facendo un figlio, che sostanzialmente è una nostra evoluzione, che a sua volta trasmetterà i nostri geni a suo figlio ecc.

l’altra è fare qualcosa per cui tutti ti ricordino; potrebbe essere un’opera letteraria ,un monumento o una scoperta, qualsiasi cosa che diventi poi patrimonio dell’umanità, o comunque che lasci il segno nella storia, nel bene o nel male.

Potremmo quindi, secondo me, vivere per sempre solo negli uomini che verranno dopo di noi, nella loro memoria e nei loro geni.

Per quanto riguarda invece il significato più stretto della parola “vivere” credo che dopo che una volta esalato l’ultimo respiro, per noi sarà tutto finito. Game over.

L’importante è arrivare all’appuntamento felici, sereni e consapevoli di aver vissuto appieno la vita, così una volta che la morte arriverà, ci apparirà come un dolce riposo, come una pace dei sensi dopo l’enorme avventura di cui si è stati protagonisti. L’unica cosa che mi rammarica è vedere che tanti giovani e bambini muoiono senza aver vissuto la loro meritata vita…questo si è un vero peccato, meriterebbero davvero una seconda possibilità.

Voi che pensate succederà una volta che moriremo? E siete felici dell’eventualità di vivere per sempre?

giovedì 5 luglio 2007

Finchè la barca va




Finche non abbiamo grossi problemi nella vita, o finche non ci facciamo domande va tutto bene.
I problemi o comunque i dubbi iniziano a sorgere quando ci chiediamo se in realtà la vita sia giusto viverla così, se quello che facciamo sia vita.
Nasci, studi (più che sacrosanto) nei fine settimana ti diverti, ti ubriachi, nei tre lunghi mesi estivi vai in vacanza, conosci nuovi amici, vai dai nonni o coi nonni in montagna o al mare.
Ogni anno è diverso dall'altro, ogni anno sai fare qualcosa in più, qualcosa di diverso.
Un anno fa avevi il megadrive, ora hai la playstation! Vuoi mettere?
Ogni anno puoi fare qualcosa di diverso, ogni anno puoi stare fuori un pò di più a capodanno; un anno inizi a guidare il motorino, l'altro la moto, poi ti fai la patente della macchina!! 18 anni!! Quanto tempo hai atteso questo traguardo! Ora puoi andare al night!!
Porti a termine gli studi.
Con qualche fatica (se non raccomandato) ti trovi un lavoro inizi ad avere a disposizione qualche quattrino, inizi a diventare indipendente dai genitori.
Spendi i tuoi primi soldi senza tanto pensarci: compri cellulari , jeans strappati, paghi da bere agli amici al bar e altre cose del genere.
Ed è proprio qui che di solito iniziano i problemi, la tua vita inizia ad appiattirsi, ogni giorno la stessa storia, ogni fine settimana lo stesso bar. Per alcuni sempre lo stesso night!
Poi ti rendi conto , o meglio i tuoi genitori ti fanno notare che se vai avanti a sperperare in quella maniera i soldi che hai guadagnato con fatica, non riuscirai mai a "farti un futuro". Ma come faccio a costruirmi un futuro se non so nemmeno vivere il presente!?
Un futuro. Cosa sarà mai questo futuro? Una bella macchina con il FAP? Un appartamento in centro? Un mutuo trentennale? Una famiglia! Un figlio ed una moglie fedele.
Sarà mai possibile che tutti noi dobbiamo avere le stesse aspirazioni nella vita solo perchè facciamo parte di una stessa società?
Perchè la scuola, oltre che insegnarci a leggere e a scrivere non ci insegna anche a pensare?
Quanti di noi sono liberi di pensare e concepire la propria vita senza essere condizionati dal: nasci - lavora - fai una famiglia - vai in pensione - crepa?
Perchè non ci viene detto ed insegnato che la nostra vita dobbiamo essere NOI STESSI a decidere come sarà e solo a noi stessi spetta giudicarla? Chiaro nei limiti della legalità si intende.
Beh, è quando uno si fa queste domande che la barca inizia a perdere colpi e a non andare più così dritta. Ma è positivo o negativo questo fatto? Molti pensano che sia negativo, meglio non pensarci, meglio non rompersi la testa in assurde domande che non portano da nessuna parte.
Molti altri pensano che queste domande siano sacrosante e che indichino che nonostante tutto siamo ancora vivi. Perchè è meglio vivere male piuttosto che vegetare. O no?!

venerdì 29 giugno 2007

Oggi mi sento nomade



Oggi, con magra soddisfazione, mi sento nomade.
Chi di voi avrà fatto qualche viaggio avrà sofferto almeno una volta della cosiddetta "vendetta di Montezuma".
Per chi non conoscesse il significato della vendetta dell'imperatore Azteco, si tratta ne più ne meno di un attacco di dissenteria.
Beh da due giorni sono vittima di questa maledizione, dormo circa 18 ore al giorno e quando non dormo e non sono in bagno, succhio minestrina e patate lesse.
A dire il vero credo di essere stato vittima di un'influenza intestinale, perchè mi fanno male anche le ossa e la testa.
Poveri noi!
Questo è l'unico elemento che al momento mi fa sentire in viaggio.
A dire la verità non sono in viaggio, ma in trasferta.
Per 15 giorni qui ha fatto un freddo bestia, di andare in spiaggia nemmeno a parlarne, a meno di non andare col piumino.
Sono due giorni che sto male e da due giorni c'è il sole.
Ahh, poveri noi.
E' proprio vero che se desideriamo qualcosa con tutte le nostre forze tutto l'universo tramerà a nostro favore perchè ciò avvenga.
Io in questo periodo non ho voglia di fare un cazzo, ed in effetti prima il tempo ed ora la salute non mi permettono di fare un cazzo!!!
Buona carta igenica a tutti!