giovedì 5 luglio 2007

Finchè la barca va




Finche non abbiamo grossi problemi nella vita, o finche non ci facciamo domande va tutto bene.
I problemi o comunque i dubbi iniziano a sorgere quando ci chiediamo se in realtà la vita sia giusto viverla così, se quello che facciamo sia vita.
Nasci, studi (più che sacrosanto) nei fine settimana ti diverti, ti ubriachi, nei tre lunghi mesi estivi vai in vacanza, conosci nuovi amici, vai dai nonni o coi nonni in montagna o al mare.
Ogni anno è diverso dall'altro, ogni anno sai fare qualcosa in più, qualcosa di diverso.
Un anno fa avevi il megadrive, ora hai la playstation! Vuoi mettere?
Ogni anno puoi fare qualcosa di diverso, ogni anno puoi stare fuori un pò di più a capodanno; un anno inizi a guidare il motorino, l'altro la moto, poi ti fai la patente della macchina!! 18 anni!! Quanto tempo hai atteso questo traguardo! Ora puoi andare al night!!
Porti a termine gli studi.
Con qualche fatica (se non raccomandato) ti trovi un lavoro inizi ad avere a disposizione qualche quattrino, inizi a diventare indipendente dai genitori.
Spendi i tuoi primi soldi senza tanto pensarci: compri cellulari , jeans strappati, paghi da bere agli amici al bar e altre cose del genere.
Ed è proprio qui che di solito iniziano i problemi, la tua vita inizia ad appiattirsi, ogni giorno la stessa storia, ogni fine settimana lo stesso bar. Per alcuni sempre lo stesso night!
Poi ti rendi conto , o meglio i tuoi genitori ti fanno notare che se vai avanti a sperperare in quella maniera i soldi che hai guadagnato con fatica, non riuscirai mai a "farti un futuro". Ma come faccio a costruirmi un futuro se non so nemmeno vivere il presente!?
Un futuro. Cosa sarà mai questo futuro? Una bella macchina con il FAP? Un appartamento in centro? Un mutuo trentennale? Una famiglia! Un figlio ed una moglie fedele.
Sarà mai possibile che tutti noi dobbiamo avere le stesse aspirazioni nella vita solo perchè facciamo parte di una stessa società?
Perchè la scuola, oltre che insegnarci a leggere e a scrivere non ci insegna anche a pensare?
Quanti di noi sono liberi di pensare e concepire la propria vita senza essere condizionati dal: nasci - lavora - fai una famiglia - vai in pensione - crepa?
Perchè non ci viene detto ed insegnato che la nostra vita dobbiamo essere NOI STESSI a decidere come sarà e solo a noi stessi spetta giudicarla? Chiaro nei limiti della legalità si intende.
Beh, è quando uno si fa queste domande che la barca inizia a perdere colpi e a non andare più così dritta. Ma è positivo o negativo questo fatto? Molti pensano che sia negativo, meglio non pensarci, meglio non rompersi la testa in assurde domande che non portano da nessuna parte.
Molti altri pensano che queste domande siano sacrosante e che indichino che nonostante tutto siamo ancora vivi. Perchè è meglio vivere male piuttosto che vegetare. O no?!

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