giovedì 28 febbraio 2008

Capo di stato



All’inizio la mia mi sembrava solo una strana ipotesi, poi un’idea plausibile ed ora quasi una triste certezza.

I capi di numerosi stati che si definiscono democratici sembrano avere sempre più a cuore gli interessi privati o corporativi che non quelli del paese da cui sono stati eletti.

Dell’Italia non parliamo perché è un caso estremo, ma ad esempio Bush con gli Stati Uniti: gli americani sono stati derubati tramite l’incremento del debito pubblico con la barzelletta del terrorismo e gli unici beneficiari di quel fiume di soldi sono state le ditte che si occupano di sicurezza ed armamenti, gli stessi sponsor di Bush. Ho letto su wikipedia che Bush è stato socio con Salim Bin Laden, fratello di Osama, ma queste cose le ha dette agli americani ed agli afgani prima di invadere l’Afghanistan?! In questi mesi poi vedo Sarkozy che fa qualsiasi cosa tranne occuparsi della Francia. Probabilmente sono io che me ne sono accorto solo ora, perché credo che sempre ci siano state persone che hanno approfittato del potere concessogli.

L’unica cosa diversa e per così dire “moderna” è che oggi tutto questo si chiama democrazia.

Abbiamo giocato con le parole, ma non siamo andati verso la vera democrazia, che al momento rimane un’utopia.

Forse con un uso intelligente di internet, come vorrebbe Beppe Grillo, ci si arriverebbe molto vicino, ma per ora è solo un sogno, anche se non così lontano.

E’ intrinseco nella natura dell’uomo essere egoista, però dovrebbe esserci un limite di decenza.

O forse il problema è solo il denaro, il vero capo di tutti gli stati.